Renato Grome
L’intangibile labirinto della memoria
The intagible labyrinth of memory
a cura di Francesca Pietracci
inaugurazione giovedì 22 maggio 2014 – ore 18:30 – 21:00
durata 22 maggio – 21 giugno 2014
Leggerezza e profondità sono le note che caratterizzano la personale di Renato Grome presentata all’Acta International di Roma. La mostra, intitolata L’intangibile labirinto della memoria, è concepita come un’installazione fotografica all’interno della quale due opere si guardano, si specchiano e moltiplicano, in senso concettuale, le infinite possibilità di relazione tra l’essere e lo sguardo. L’artista, nella prima opera intitolata In the shadow of myself, replica l’immagine della sua ombra all’interno di sfere che vagano nello spazio come bolle di sapone. Di fronte a questa un’altra opera che simula la forma di due globi oculari, ma che in realtà nasconde l’immagine di un profondo corridoio all’interno di una metropolitana. Con queste due grandi foto, quello che Renato Grome mette in atto è un capovolgimento di senso rispetto ai concetti di interiorità ed di esteriorità. Ciò che è un luogo sotterraneo viene concepito come un organo sensoriale esterno e ciò che è una persona acquisisce estrema mobilità ed evanescenza. Il mezzo tecnico della fotografia viene da lui impiegato attraverso un sistema di obiettivi e lenti che rendono evidente il concetto di occhio, di luce e di effetto specchiante. E’ in questo modo che l’artista riesce a guardarsi e a rappresentarsi attraverso uno sguardo esterno al corpo e quindi in grado di percepire il mondo circostante e la vita stessa con una prospettiva ampliata. Allo stesso tempo il suo diventa uno sguardo macro-ravvicinato grazie al quale la distanza non fa perdere la definizione dei particolari. Ed è in virtù di questo effetto che riesce a comunicare in modo straordinariamente immediato la leggerezza e la frammentazione dell’essere-corpo e dell’essere-mente, del combinarsi delle relazioni personali e interpersonali nelle mille sfaccettature di ogni carattere, di ogni mente e di ogni individuo.
Francesca Pietracci
Renato Grome ”Always forever”
Attraverso l’uso di una macchina fotografica appositamente creata, formata da una palla di cristallo come fosse una lente esterna sospesa di fronte alla mia macchina fotografica, io fotografo paesaggi, città e interni, trasformando così gli scenari in giochi ottici.
Ho dato il nome a questa serie di “Always forever”.
La mia lente esterna è lì posizionata per esaminare le interpretazioni della “realtà” dentro il mezzo fotografico. Le immagini che ne risultano sono un tentativo di combinare il cosmico, l’identità, con dettagli di primo piano, alla ricerca di una visione universale del mondo, che riesca a connettere tutti noi e tuttavia a separarci e contrastarci ciascuno con una propria vita fatta di bolle di sapone.
E’ tutto parte della mia astratta re-interpretazione della realtà, in modo da creare un senso di infinito perpetuo, sempre e per sempre.
(Renato Grome)
Biografia
Renato Grome è nato a Roma nel 1954. Il suo lavoro intende esplorare le numerose sfaccettature della sua identità, spesso dalla prospettiva di un osservatore esterno che guardi verso l’interno. Grome usa il mezzo fotografico per investigare molteplici percezioni, sfumando le linee lungo il percorso, procedendo oltre le barriere alla ricerca di linguaggi universali che possano connettere tutti noi . “Guardo il mondo che mi circonda con una visione fuori – del -corpo, come se i miei occhi fossero fuori dalle loro orbite, fuori della mia testa, con una visione a 360 gradi”. Grome è conosciuto a livello internazionale per le sue fotografie di fiori realizzate attraverso la tecnica del capovolgimento analogico, creando immagini che sono iconiche, intense e seducenti e tuttavia oscuramente inquietanti. Parte della sua ricerca consiste nello sviluppare nuove tecniche che verranno poi applicate a ciascuna nuova serie prodotta. Alcuni lavori sono in analogico medio formato, mentre, al lato finale opposto dello spettro, altri lavori sono realizzati usando una macchina fotografica digitale giocattolo. Alcune delle fotografie sperimentali di Grome comportano la costruzione di attrezzature appositamente studiate. Renato Grome si è formato a Roma come restauratore in Belle Arti, lavorando sia su capolavori di Caravaggio e Raffaello, sia sulle opere di artisti italiani del XX secolo, quali Corrado Cagli, Mario Schifano e Renato Guttuso. E’ stato mentre lavorava allo studio Donnini che si è imbattuto nel ritratto di S.Lucia, il seme generatore del suo futuro lavoro che influenzerà fortemente il suo linguaggio visivo. La sua passione artistica comincia molto presto, all’età di 11 anni inizia le sperimentazioni in fotografia. Grome è inglese, nato a Roma, cresciuto a Roma e Londra in un ambiente formato da importanti artisti, scrittori, registi e musicisti. Ha vissuto a lungo a Roma, Parigi, Londra, Stoccolma, Sidney, Melbourne. Suo padre John Grome era pittore ed Renato ha preso il nome dal suo padrino siciliano, il famoso pittore realista Renato Guttuso.Le sue opere sono state presentate in mostre presso gallerie private e istituzioni artistiche pubbliche a Bologna, Boston, Melbourne, Parigi, Roma, Stoccolma, Sidney, Tokio e Trieste.
Galleria
ACTA International
via Panisperna, 82/83
00184 Roma
tel +39 06.47742005