Giovanna Pennacchi è lieta di presentare la mostra
Destiny
Lim Young Kyun
a cura di Manuela De Leonardis
4 novembre-7 dicembre 2021
inaugurazione alla presenza del fotografo
ore 18.30 – 20.30
Interprete di una fotografia lenta e meditativa, Lim Young Kyun è un attento osservatore della natura umana. Nelle sue fotografie è sempre presente l’interesse per il dettaglio, colto nell’immediatezza del momento.
Il risultato è la testimonianza di una ricerca che va oltre l’apparenza, sottolineata dall’uso del bianco e nero che permette a Lim Young Kyun, esperto conoscitore delle tecniche tradizionali di sviluppo e stampa, il controllo della luce e dell’ombra, dell’oscurità e dei toni di grigio, alla base della sua cifra espressiva.
Nella mostra Destinity il fotografo coreano presenta una selezione di immagini dei progetti Daily Life Landscape e Nam June Paik 1982-2006, in cui sono raccolte fotografie scattate in luoghi e momenti diversi, in particolare nella Corea del Sud e a New York, dove ha vissuto dal 1980 al 1988. A quell’epoca il suo unico scopo era rendere straordinaria e preziosa l’ordinarietà della vita quotidiana. Per lui fotografare era come scrivere un diario personale.
“New York è stata una grande scuola.” – afferma Lim Young Kyun – “Sono stati numerosi i grandi artisti ad avermi dato grandi insegnamenti, così come i musei e le gallerie d’arte. Ricordo che ero appena arrivato, nell’autunno del 1980, quando visitando la Light Gallery rimasi profondamente colpito dalle fotografie di Arnold Newman. Di fronte al ritratto di Igor Stravinskij ebbi come un’allucinazione uditiva. In realtà, era il potere della fotografia scattata con una fotocamera di grande formato. Ho imparato molto anche quando lavoravo come assistente di Alex Kayser, un fotografo svizzero che aveva studiato con il leggendario Otto Steinert. Il suo modo di fotografare era molto diverso da quello che avevo appreso in Corea, dove avevo provato le prime emozioni legate alla scoperta della fotografia. Ma allora ero come uno scienziato ossessionato dall’accuratezza, non mi concedevo la minima trasgressione. A New York ho imparato a guardare in un’altra maniera”.
A New York un incontro particolarmente significativo fu quello con l’artista Nam June Paik (Seoul 1932-Miami 2006), ironico rielaboratore neo-Dada di materiali eterogenici e grande innovatore della videoarte. Lo conobbe nel 1982 al Whitney Museum, in occasione di una delle sue spiazzanti azioni performative con la violoncellista d’avanguardia Charlotte Moorman.
Da allora le fotografie di Lim Young Kyun hanno raccontato momenti di condivisione e stima in parte privati (lo studio di Paik nel quartiere newyorkese di SoHo, come pure i ritratti dei suoi amici John Cage e Allen Ginsberg) e documentato le numerose performance, mostre ed eventi che ebbero come protagonista il noto artista, fino alla retrospettiva The Worlds of Nam June Paik (2000) al Guggenheim Museum di New York con la performance In memory of Charlotte Moorman.
“Da un grande artista come Nam June Paik ho imparato il significato della semplicità e della passione. Uno dei ritratti più noti che gli feci è quello in cui guarda attraverso lo schermo del televisore. Lo scattai all’inizio dell’estate del 1983 e fu pubblicato il 1° gennaio 1984 sul New York Times. Una foto che esprime il mio nuovo concetto di fotografia in azione.”
Manuela De Leonardis
Lim Young Kyun (Taegu, Corea del Sud 1955, vive e lavora a Seoul), dopo il diploma in fine arts alla Chung-Ang University di Seoul, completa gli studi conseguendo il master alla New York University e studiando fotografia all’ICP – International Center of Photography di New York. Dal 1983 al 1988 risiede a New York dove lavora come reporter per il quotidiano coreano JoongAng Daily. Rientrato in Corea, parallelamente all’attività professionale (nel 1999 è stato fotografo ufficiale in occasione della visita della Regina Elisabetta II) svolge l’attività accademica come professore associato al Dipartimento di Fotografia della New York University, New York (1993-2008), docente di Fotografia al Dipartimento di Fotografia della Chung-Ang University, Seoul (1999-2012) e Direttore del Dipartimento Educativo della Daegu Arts University, Daegu (2017-2018).
Tra le mostre recenti: 2019 – Nam June Paik. Now Here, 2GIL29 Gallery, Seoul (personale); 2018 – Winter Olympic Pyoungchang, Olympic Hall, Corea (personale); History of Photography, George Eastman Museum, Rochester, New York; 2014 – A Day with Nam June Paik, Gyoungido Museum of Art (personale); In memory of Nam June Paik, Istituto Coreano di Cultura, Parigi (personale); 2013 – Camera Work, Seoul Museum of Art; 2012 – Global Visionary. Nam June Paik, Smithsonian, Washington DC; 2009 – Last paradise, Photography gallery. Tokyo (personale); Destiny, Space DA 798, Pechino (personale); 2007 – Portrait of Nam June Paik, British Museum, Londra (personale); 2005 – Portrait of Nam June Paik 1982-2000, Seoul Museum of Art (personale). Tra i libri pubblicati: Nam June Paik. Now Here (2019); Unjusa (con un poema di Jean-Marie Gustave Le Clézio, 2016); The Antarctica Story (2010); New York Story (2006); Daily Life Landscapes (2003); Art Vivant (1994); Portaits of Artists, 1980-1993 (1993).
Le fotografie di Lim Young Kyun fanno parte di importanti collezioni, tra cui il MoMa – Museum of Modern Art, New York; ICP – International Center of Photography, New York; George Eastman Museum, Rochester, New York; Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte, Oldenburg, Germania; Thessalonki Museum of Photography, Salonicco, Grecia; National Museum of Contemporary Art, Seoul; National Museum of Korea, Seoul; Seoul Museum of Art, Seoul; DMA – Daejeon Museum of Art, Daejeon (Corea).